Vorrei usare questo spazio per parlarvi di questo libro immenso.
Proprio come nelle pratiche di yoga, prendiamoci un bel respirone prima di iniziare la lettura di questo viaggio: Inhale, insipiro ed exhale, espiro.
Ora siamo pronti:
Le tre parti
Yoga, si compone in tre parti: la prima, quella dedicata allo yoga, alla meditazione e al ritiro Vipassana; la seconda, dedicata alla parte della depressione; la terza e ultima parte, quella della consapevolezza e della rinascita.
La Depressione e la Rinascita
Vorrei concentrarmi su queste parti precise, forse le più importanti del racconto, quelle della depressione e della rinascita.
Leggere questo libro per me non è stato affatto semplice, vista la densità, la precisione e l’estrema verità in cui sono state descritte certe dinamiche. Si tratta di una lettura spigolosa, pungente, dolorosa ma incredibilmente vera, realistica e soprattutto, con un messaggio di vita molto importante.
Il Dolore
“La depressione, quella sì: come ho onestamente ammesso rispondendo al questionario del centro Vipassana, ho attraversato, oltre a quelli che si potrebbero definire momenti bui, due periodi di autentica depressione, di depressione grave, quella che per diversi mesi ti impedisce quasi sempre di alzarti, di svolgere le più semplici attività quotidiane e soprattutto di immaginare che qualcosa possa cambiare. È tipico della depressione non riuscire a credere che un giorno starai meglio. Gli amici, pieni di buone intenzioni, ti dicono «passerà », tu li guardi con sconforto e perfino con risentimento: sono talmente fuori strada... è evidente che non sanno di cosa parlano... Quando ci sei dentro, pensi che non la supererai mai, la depressione, che non ne uscirai vivo, che l'unica possibilità di uscirne è suicidarti. Eppure, a meno che non ti suicidi, prima o poi ne esci, e quando ne sei uscito passi dalla parte degli amici pieni di buone intenzioni, non sei più in grado di immaginare quello stato di sconforto intollerabile e apparentemente eterno.”
Il dolore che proviamo quando vediamo la vita crollare davanti ai nostri occhi, è spaventoso. Quando vediamo gli altri andare avanti, costruirsi una vita mentre noi non stiamo facendo niente e siamo persi dentro le quattro mura della nostra stanza, non lo si può spiegare a chi, fortunatamente, non ci mai è passato.
Un dolore che, come dice Carrère, quasi non ricorderai più o non ti sembrerà di averlo mai vissuto realmente ma che ti porterai per sempre dietro, come un cerotto consumato su una ferita che si sta cicatrizzando.
Niente è immutabile
L’importante è non perdere mai la speranza che le cose prima o poi cambieranno, perché niente è immutabile.
5. L'importanza del Dolore e del Qui e Ora
È importante considerare il dolore parte integrante della vita. Il dolore è anche quello che ci fa maturare, riflettere, sperimentare emozioni profonde e brutte ma è indispensabile, purtroppo. L'essere umano senza il dolore sarebbe incompleto: allora viviamolo, assaporiamolo fino in fondo con consapevolezza. È importante vivere il dolore come ogni altra emozione, cerchiamo però di non lasciarci andare troppo in esso, di non perderci completamente dentro, di non abbandonarci totalmente. E quando questo accade, ricordiamo sempre che ne possiamo uscire.
Carrère spinge su tante riflessioni, sul potere del dolore, perché senza questo non saremmo le persone che siamo ora; sul potere del qui e ora, della meditazione, del connettersi con il nostro “io”, sul creare connessioni profonde, sul sapere che la vita non è tutta rosa e fiori e che probabilmente staremo di nuovo male, ma ora siamo qui e non ci importa di come sarà poi, ora siamo qui, ed è bello essere vivi, è bello essere felici di essere vivi.
La vita è bella. Non solo bella, certo, ma bella.
La consapevolezza
Arrivare a questa consapevolezza dopo tutto il dolore, la sofferenza, dopo aver desiderato sparire da questo mondo, è il dono più bello che ci sia.
Non importa come arrivi alla consapevolezza, se sia con l’aiuto della terapia, psicofarmaci, ricoveri, classi di yoga, meditazioni, mindfulness, ma il lavoro su se stessi è indispensabile, vivere una vita senza aver mai lavorato su se stessi, senza essersi conosciuti a fondo e a pieno, credo sia uno spreco, perché ci sono così tante cose di noi, dentro di noi, che non possiamo neanche immaginare e meritano di essere scoperte, amate, vissute.
La saggezza più profonda forse la può possedere solo chi nella vita ha sofferto tanto, proprio perché tocca punti che magari altri non hanno mai toccato.
Nella sofferenza non c’è solo il dolore, il buio, il nero, il negativo. Impariamo a vedere anche l’altro lato delle cose, le risorse che possiamo trovare in noi anche quando siamo noi stessi a crollare.
La sofferenza può essere molto di più, c’è amore anche nella sofferenza. C'è vita nella sofferenza, c’è speranza anche; c’è il desiderio, il cambiamento, la voglia di andare avanti, di scoprire com’è la vita quando si sta bene.
La vita è bella
Lo dico io, lo dice Carrère: la vita è bella, prendetevi cura di voi stessi, non abbiate paura del tempo che passa, dell’ansia di non sapere cosa fare nella vita, delle paure che tutti abbiamo.
Lasciamo le brutte cose che ci perseguitano indietro, non è necessario portarsele con noi sempre. Portiamo invece le cose strettamente necessarie.
Viviamo qui e ora, anche perché vivere in sé è solo un eterno presente.
Spero che quanto scritto possa essere spunto di riflessione anche per chi mi leggerà. D'altronde, a cosa serve il dolore se non anche per questo? Per parlarne, scriverne, rifletterci, trasformarlo in arte, in poesia, in parole.
Diamoci sempre l'opportunità di cambiare, di rispettare la persona che siamo oggi e che forse non saremo già più domani.
Un grande abbraccio,
Namasté✨️